mercoledì 2 gennaio 2013

DIARIO DI UNA FUORISEDE -capitolo undici: i buoni propositi-


 All' inizio di ogni anno accademico lo studente fuori sede parte animato da tanti propositi che agli occhi suoi e della comunità che lo circonda, risultano essere tanto buoni da meritare il premio Nobel. Prima ancora di andare a comprare i libri, lo studente si da' alla caccia della palestra perfetta con il desiderio di poter sviluppare tutti i muscoli che osserva sul Netter e che gli provocano tanta invidia: così paga 390€ di abbonamento annuale che nel giro di due settimane cercherà di rivendere a qualche malcapitato amico. Le studentesse invece decidono di darsi alla piscina sperando di poter far colpo sulla squadra di palla a nuoto quando escono tutte bagnate dalla doccia,stile -pubblicità-profumi-d'Oriente, e invece finiscono per accumulare i costumi nel reparto biancheria e usano il borsone come ennesima valigia, alla faccia di Carpisa. Lo studente fuori sede ripromette a se stesso di ampliare il proprio giro di amicizie, di conoscere più gente "vera" lontano dal gruppo della facoltà su FB, decide di frequentare di più la copisteria e il bar davanti l'università, con la scusa del caffè: peró dopo una settimana di tachicardia e slides in triplice copia lo studente torna a casa e si iscrive anche su Twitter, Myspace e Instagram. Le studentesse, al ritorno dall'estate, giurano a se stesse di prendersi più cura di sè: si iscrivono a Groupon alla ricerca di pacchetti benessere a base di massaggi cioccolatosi, cerette al miele, manicure allo zucchero; verso maggio, quando la temperatura sfiora già i trenta gradi, le si incontra vestite con pantaloni lunghi, maglioni, guanti, sciarpa e cappello perchè non hanno avuto tempo, in un anno, di andare dall'estetista( o perchè quest'ultima si è rifiutata di operare la tosatura). I maschi non sono esentati da tale tipo di situazione: per mesi interi vagano nella facoltà come dei Barboni e solo quando si rendono conto che alla loro barba è possibile fare delle treccine stile Snoop-Doggy-Dog, decidono di tagliarla; la loro tolettatura è accompagnata dal mormorio delle ragazze quando li vedono entrare in aula: "ma chi è?, Mi ricorda qualcuno, Ha dei lineamenti familiari, Mi fa impressione". Lo studente fuori sede ogni anno giura di dover trovare il tempo di andare a trovare il vecchio compagno di classe che abita dall'altra parte della città, promette a più persone quel fantomatico caffè che non arriverà mai, e come un abile politico dispensa promesse che non ha alcuna intenzione di mantenere: però non lo fa per cattiveria, è la mancanza di tempo la vera causa, perchè per lo studente dopo le otto di mattina arrivano subito le dieci, dopo le dodici arrivano le sedici, e dopo le ventuno arrivano le otto del giorno dopo. Lo studente fuori sede abita in una dimensione parallela a quella degli altri comuni mortali: il tempo scorre velocemente, gli unici esseri viventi sono degli ibridi con i libri sotto il braccio, peli superflui, pallidi e con gli occhi cerchiati di nero a mo' di panda ... Si crede che essi siano frutto di una sperimentazione scientifica condotta dai cinesi e il WWF. (Alessia Martoccia)

2 commenti:

  1. "Perchè per lo studente dopo le otto di mattina arrivano subito le dieci, dopo le dodici arrivano le sedici, e dopo le ventuno arrivano le otto del giorno dopo."
    Quanto e' vero, cacchio T.T

    Adoro come scrivi e cosa scrivi, mi rivedo praticamente in tutto.
    ...ora scusa, ma vado a studiare D:
    LOL

    M.

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    1. Ti ringrazio davvero! Sulla mia pagina Facebook ci sono nuovi capitoli! ;)

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