mercoledì 2 gennaio 2013

DIARIO DI UNA FUORISEDE –capitolo dieci: le bollette-


Per uno studente fuori sede l’arrivo delle bollette da pagare è un evento doloroso e funesto. La maggior parte delle volte si evita di guardare la cassetta della posta per ritardare il più possibile la visione di quelle buste bianche finchè non si accumulano e il postino decide di consegnarle di persona. L’apertura della missiva avviene con uno stato d’animo paragonabile a quello di Harry Potter davanti alla lettera d’ammissione ad Hogwarts: l’ansia e la paura si alternano alla speranza che il conto sia meno caro di quello precedente. E poi eccola là la cifra, scritta in grassetto e in caratteri più grandi, che spicca tra tutte le altre scritte;  allo studente sembra quasi che il foglio scotti e per questo motivo lo ripone in fretta: è meglio indire una riunione per annunciare il tragico evento. All’ora di pranzo gli umori sono malinconici, così si cerca insieme di tradurre e dare un significato logico a tutte quelle Imposte, Tax 1, Quota, Aliquota, Accisa, Iva,Condoglianze; con la calcolatrice si cerca di sommare qualche numero ma la cifra ottenuta è sempre la metà di quella che tocca pagare.  All’Eni non si comanda: lo studente allunga la mano al portafoglio e, come Lucia di fronte ai monti, intona il suo addio: addio abbonamento alla palestra, addio kebab, addio cinema! Dopo aver fatto la colletta e raccolto centinaia di euro nelle buste Cuki-gelo, si fa la conta per decidere chi deve affrontare la lunga fila alle poste che sembra una succursale del reparto di geriatria. Dopo il salasso monetario tutti i coinquilini a cena sono fermi e decisi a diminuire i consumi: si stabilisce di ridurre il numero di lavatrici e di comprare candele. Ma si sa, ad ogni cena c’è un Giuda: bisogna solo capire chi sarà il primo che farà la lavatrice per tre calzini alle dieci di mattina, quando il costo è triplicato rispetto alla sera. Dopo qualche giorno dal drammatico avvenimento la scena si ripete con la bolletta dell’acqua e della luce: gli studenti decidono allora di sfidare le pulci e i pidocchi e di lavarsi con la Ferrarelle e al buio. (Alessia Martoccia) 

Nessun commento:

Posta un commento