Le pulizie per uno studente fuorisede rappresentano il
momento in cui il suo spirito di sopravvivenza in condizioni di sporco estremo
viene meno e si arrende al ragionevole uso della scopa e del mocio. La polvere
che si raccoglie nella casa è presente in quantità esorbitanti: strati grigio-bianchi
ricoprono tutte le superfici possibili, così che quando si appoggia una mano si
può osservare un perfetto calco stile “scavi di Pompei”. Lo sporco che si
raccoglie sul pavimento della cucina è eterno: per tutte le volte che lo si
spazza restano ugualmente macchie il cui colore varia dal nero al marrone le
quali lo rendono simile al manto di una mucca pezzata (più volte lo studente si
ripromette di denunciare per truffa Mastrolindo). Sul tavolo, ad ogni ora del
giorno e della notte, è possibile trovare briciole di pane e rimasugli del
pranzo che, accumulati giorno dopo giorno, potrebbero sfamare tutto il corno
d’Africa. La cenere delle sigarette è
più abbondante nella casa dello studente fuorisede piuttosto che sull’Etna.
Camminando per l’appartamento è possibile imbattersi in lunghi gomitoli di
non-so-cosa che, quando si aprono le porte, spinti dall’aria cominciano a
muoversi come se fossero animati: molte volte sono scambiati per criceti; lo
studente comincia a inseguirli, ma questi sono molto veloci e in un battibaleno
finiscono sotto il letto. Il coraggioso studente sfida ogni granulo di polvere
sul pavimento e si sdraia per terra, allunga una mano e incontra qualcosa di
soffice: sotto il letto vi è una colonia di criceti polverosi che neanche Swiffer
e le agenti segrete della Vileda potrebbero sconfiggere. Il bagno degli
studenti fuorisede è radioattivo: il calcare intorno alle fontane ostruisce il
passaggio dell’acqua e ci si accorge di ciò solo quando, dopo aver aperto
l’acqua, il getto non colpisce il lavandino, ma, potente come un idrante dei
pompieri, bagna l’ignaro studente. Raramente si pulisce la doccia: si è convinti che si lavi anch’essa con il
bagnoschiuma, shampoo e balsamo. Inutile quasi menzionare i vetri: essi sono
talmente sporchi che anche una splendida giornata di sole potrebbe essere
scambiata per un giorno nuvoloso e di pioggia. Sul pavimento è consueto
ritrovare un tappeto finemente intessuto di capelli e, data la loro mole, si è
convinti quasi che lo studente che abita l’appartamento sia pelato. La completa
disinfestazione della casa avviene quando le madri degli studenti si presentano
sulla porta di casa armate di guanti, scopa e secchio, preoccupate che il
proprio pargolo possa contrarre il tetano o altro genere di malattia infettiva:
spesso però, appena la madre termina il suo turno supplementare delle pulizie,
l’anarchia dei granelli di polvere prende il sopravvento. (Alessia Martoccia)
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